Leggimi una poesia

Fingerò di non conoscere nessuna poesia
che mi riconducono sempre a te,
affinché tu possa dedicarmele
come se le ascoltassi per la prima volta. 

Leggimele accanto a me, nel nostro letto,
come fossero le favole della Buonanotte.

Raccontamele col suono della tua voce
per ascoltarle attraverso il tuo cuore e sentirle come le senti tu.

Voglio assaporare il tuo modo di vedere la vita.
Solo così mi sembrerebbero sconosciute e al contempo come se le conoscessi a memoria.

Dalla tua bocca avrebbero un significato diverso,
Un faro nella notte che ci illumina
dell'amore reciproco. 

Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo diceva Borges 
e io voglio contarne ogni goccia.

Tu sei il coltello con cui frugo dentro me stesso scriveva Kafka 
e nella sua visione di amore totalizzante e doloroso ci vedo noi.

Anche Borges come me vedeva l'amore come una minaccia ma io non voglio più che lo sia.

Le nostre anime affini , sognatrici 
il nostro scambio di parole e poesia 
è la mia medicina al mio male,
alle mie difese ostinate.

Nel cuore custodisco una rosa
delle cui spine vorrei liberarmi
e per esorcizzarle 
nutrimi di poesia e di te, 
che di poesia lo sei già, in carne e ossa.

E dopo la favola arriverebbe il sonno alleggerito, la pace e l'amore tanto agognati
le notti smetterebbero di agitarsi.

Per svegliarmi la mattina accanto a te, indorata dal sole e della tua presenza.