13.00 di un agosto qualunque

scritto da Jodesi
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Testo: 13.00 di un agosto qualunque
di Jodesi

Fa caldo.

La pressione mi scivola via

come sudore dalla fronte.

Sono a letto.

Le 13:00.

Dovrei mangiare.

Il solito ristorante —

quello dove non servono parole —

è lì, a pochi passi.

Ma oggi

non ho forze.

Solo solitudine

e un corpo che pesa.

Per sbaglio parte una chiamata.

Risponde un amico.

«Come va?»

«Tutto ok»,

mento con voce pulita.

Allora mi alzo.

Vado.

Lo vedo —

un uomo, affascinante,

uno sguardo che sposta l’aria.

Mi invita a cena.

Accetto.

Ci vediamo,

ci tocchiamo,

ci raccontiamo.

Andiamo a vivere insieme.

Ma il silenzio cresce.

Mi sento piccola.

Non è amore.

È un’altra prigione.

Lo lascio.

Lui no.

Mi segue:

al lavoro, sotto casa,

al supermercato.

Un sogno marcio

che non finisce.

Mi sveglio.

Letto.

13:15.

Un sogno.

O forse no.

Ho fame.

Oggi niente ristorante.

Solo un piatto di pasta.

Io

e la mia solitudine,

che almeno

non mi perseguita.

13.00 di un agosto qualunque testo di Jodesi
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