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Io e te in questo immenso castello
una tenuta di pietre e sole
con verdi prati e antichi segreti
sparsi un po’ ovunque,
leggende troppo nuove
per essere credibili
abbastanza per gli affamati di novità
Io e te a cercarti
non sapevo dove fossi
tra le sale, gli sgabuzzini
le cantine, gli androni
gli anditi e le camere
lunghissimi corridoi
corti interne e prati incolti
pendii di fiori e confini irrisolti
Non ti trovavo
trovavo invece molte e molte
altre casuali persone
tutte gentili, tutte gioiose
con il bello di scivolare
il dolce di scherzare
e una dose massiccia
di qualunquismo quotidiano
Non ti trovavo
ma non ero stanca
ero io il castello
ed eri tu l’acqua di vita
che ne riempiva gli angoli
luccicante come fairies pulviscolari
eri tu, quel cancello involuto
di un brunito ferro battuto
ad accogliermi vegetale
tra le braccia
del tuo comprendere
quando io sono perduta.
