Confessione pubblica

Confessione pubblica!
Quando appena rieletto il Presidente americano Trump promise che in pochi giorni avrebbe fatto smettere la guerra in Ucraina (attaccata dalla Russia) e quella di Gaza (attaccata da Israele), non andando contro corrente, pensai che nonostante tutto l’avrebbe meritato il NOBEL per la PACE. Son passati però già ben 9 mesi! Nel frattempo, quanti morti “inutili”.
Solo in questi giorni, dopo averne sentite tante di tutti i colori, qualcosa sembra muoversi almeno a Gaza. Però non si parla del tentativo di Israele di annettersi la Cisgiordania! Altro che riconoscimento di “DUE POPOLI, DUE STATI”! Della guerra in Ucraina per i Paesi vicino a Trump e alla gente che si richiama alla destra (ordine e obbedienza) la mancanza della pace sarebbe da addebitare all’Ucraina che sentite, non accetta la legge del più forte. Trump sta cercando, imitando l’amico del cuore Putin, di considerarsi l’uomo forte anche nel suo paese, cercando d’imporre con la forza e la “violenza” il pensiero unico. Costituzione democratica alla quale guardavamo, non tanto tempo fa, con simpatia.
Si direbbe che il tempo a sua disposizione per autoproporsi al titolo di paciere nel mondo (merito per ricevere il titolo del NOBEL per la PACE), sia da un pezzo scaduto. Si sa che il ministro italiano Salvini, amico di Putin, ancora lo proponga e mi assocerei anch’io se nella motivazione si scrivesse: “si da anche merito al cambiamento del nome da Ministero della Difesa in quello della Guerra e che durante un solenne funerale religioso abbia affermato di odiare i suoi avversari e di augurargli tutto il male possibile”.
Sarebbe anche più sincero e meritevole se contemporaneamente proponesse l’amico Putin (per la sofferenza al popolo ucraino) e Netanyahu (per l’olocausto provocato a Gaza)
Salvatore Dugo