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Un giorno tutti quanti l’animali
Non sottomessi alla scrittura
Dalla capoccia vuota
Decisero d’elegge’ un Presidente
Che je guardasse l’interessi loro.
C’era la Societa de li Majali,
La Societa de la Pantera,
Er Circolo der Basto e de la Soma,
La Lega indipendente.
Fra li Somari residenti
C’era la Fratellanza
De li Gatti randagi, de li Cani,
De li Cavalli senza vetturini,
La Lega fra Nigripes, Bovi e affini…
Tutti pijorno parte a l’adunanza.
Un Somaro, che pe’ l’ambizzione
De fasse elegge’ s’era messo addosso
La pelle d’un leone,
Disse: – Bestie elettore, io so’ commosso:
La civirtà, la libbertà, er progresso…
Ecco er vero programma che ciò io,
Ch’è l’istesso der popolo! Per cui
Voterete compatti er nome mio…
e grideremo ar squarciagola
niente da spiegare er blocco fa rosica'
blocchiamo ognuno perchè ci ha rotto!
Ha rotto er scatole già er rotte
trema il pesce er l'albero
e io mi allungo i piedi nlla bocca
Che puzzano der merda
Che fetore.
Er Somaro, dopo lo sproloquio, contento,
fece un rajo da fa' stramazza' lo circondario
La Pantera schiamazzò felice
Sculettò con la mossa der bacino
Emettendo er muggito ed anche un rutto
Tanto grande che tremarono e' mura.
E allora er popolo bestione
Neppure s’accorse de lo sbajo
D’ave’ pijato un ciuccio p’un leone
E n'a misera piattola pe' pantera
Miffarolo!… Imbrojone!… Buvattaro!…
Ho pijato possesso,
Disse allora er Somaro – e nu’ la pianto
Nemmanco si morite d’accidente;
Silenzio! e rispettate er Presidente!