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Amare è
Volevo un giglio, era di mare,
mi disse lasciami, non mi strappare
dalla mia terra di acqua e sale,
dalla mia vita in riva al mare.
Risposi, splendido,
non ti angosciare,
ti sono amica, resto ad ammirare.
Capisco il dono che sai di avere,
noi stessi patiamo le stesse pene
ad un'idea di privazione
dal suo respiro, da questo sole;
dalla nostra terra che pare tale,
nella distanza dal nostro mare.
Un po' ti invidio, vorrei restare,
piantare radici ed orchestrare
la sinfonia di una tempesta,
l’azzurra tavola della quiete.
E questo amore che dentro portiamo
ci segue ovunque noi ci spostiamo.
Le nostre vene sono autostrade di
sale spinto dal Maestrale.
Nei nostri occhi la meraviglia
di angoli nascosti fra le sue ciglia;
contorni segnati da un anarchico pittore
che gioca a toglierci le parole,
per lo stupore dei suoi colori
per l'immensità delle sue tele.
Amare è coglierne l’identità,
donarne l'istinto all'eternità.