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Vecchiaia
- Quindi, il segreto qual è?
- Che mi sento ancora con tutti i desideri in testa, ma con il fisico che non regge. Che non mi segue più nei voli pindarici, nei desideri, negli afflati, negli obiettivi che mi do.
- Magari, di meno.
- Anche queste rughe attorno agli occhi, la vista che si abbassa, le lenti spesse a separarmi dall’orizzonte.
- E allora?
- Le ossa scricchiolano, i muscoli indolenziscono, i movimenti rallentano.
- Già.
- Un disallineamento tra corpo e mente.
- Vero.
- Arrivo in affanno.
- Anche io.
- E quando mi specchio, non mi riconosco.
- Cioè?
- Mi sembra di vedermi, sempre, come fosse la prima volta.
- Ingegnoso.
- Deprimente. Come faccio ad indossare quello sguardo impaurito e vacuo? A portare vestiti da plasmare su un corpo che non sta più nel suo perimetro?
- I miei, di volumi, sono aumentati.
- E poi, queste rughe ed i folti capelli bianchi, sono un ingombro in cui inciampo di continuo.
- Devi ancora elaborare. Forse solo lasciarti andare, attraversare.
- Poi penso che la vecchiaia sia negli occhi di chi mi guarda ma non mi osserva più. Che la bellezza sbiadisce e allontana l’attenzione e il desiderio.
- Siamo più soli, normale no?
- La paura di potere di meno, di agire in sottrazione, di vedere svanire tutti quei motivi per cui mi piace alzarmi ogni giorno.
- Sì, forse è questo il segreto.
- E, allora?
- Allora, invecchiamo assieme amore mio.