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Questi giorni si specchiano nel cielo
incedendo come musica d'organo.
Si staccano le croste del passato
dal corpo, negli occhi splende la fede.
Tutto ascende al suo destino e sorride.
Sono questi i giorni lenti del cielo.
Amore, parola tanto amata,
bella da dire e ridire -
un tutto, un niente -
che ora ride ora piange,
ma come un teatrante
con tanto di trucco:
mentre sulla scena passa
ecco e ripassa - lui, la sua tirata...
Finché, a luci ormai spente,
volge al pubblico la schiena
quando il sipario s'abbassa.
...E ancora nel deserto della mente
andare in cerca di nobili dubbi:
perché sempre mi scavino ossa e cuore,
perché mi lascino la compagnia del dolore;
perché mi tengano desto, aizzino il sonno...
Così da resistere, fino in fondo,
mentre il tempo m'accorcia come una matita,
credendomi in balìa della più alta morale,
alla corruzione naturale della vita.
Sarà ubriaca di notte la stanza,
come serpenti muteremo pelle:
lieti per terra scivoleranno
i più fluidi indumenti, le identità.
Saranno i corpi respiri congiunti,
cadrà la neve sul male e sul bene;
saranno le ore minuti, secondi,
farfalle in volo libere da età.