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LA BELLEZZA DEI LARICI
Camminando lungo i sentieri di montagna, già da lontano catturano lo sguardo i biondi larici che, alti e snelli, svettano tra il verde intenso e perenne dei pini e degli abeti.
Lievi ondeggiano al vento ancora tiepido dell’autunno e i loro aghi teneri e ingialliti cadono come pioggia sottile sul terreno boschivo. Lentamente si vanno spogliando i loro rami, eppure ancora si può godere di quella colorata bellezza.
Ma la vera magnificenza si può ammirare avvicinandosi ad un bacino lacustre a cui i larici fanno da cornice.
Ecco un piccolo lago che brilla silente inondato da un timido sole e nel quale questi alberi si specchiano. Sublimi appaiono quelle dorate immagini riflesse nell’acqua, che un vento leggero muove dolcemente con il suo respiro.
E di fronte a cotanta meraviglia, fugge quel briciolo di malinconia che spesso assale nel periodo autunnale, poiché già prelude al grigiore dell’inverno e all’inevitabile scolorarsi del mondo circostante.
Una volta tornati a casa, negli occhi continua a risplendere la preziosa visione dei dorati larici che, unendosi alla magia delle calde tonalità offerte dagli altri alberi a foglie caduche, invita ad apprezzare l’ incanto che madre natura dona ogni anno in questo periodo di transizione.
Credo che sia un modo per consolarci di quei giorni brevi e freddi che verranno, di quella sorta di monocromia che ci avvolgerà inevitabilmente e per far accettare quel suo lungo sonno che, probabilmente, ci renderà tristi, ma necessario per far rifiorire nuova vita a primavera.