Contenuti per adulti
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Essere lì: dove la terra sa di vino.
In cima a un'erta, solo, con il vento che stride;
dove la mano aperta d'una foglia s'incide,
rosso rubino, nel controluce del cielo.
Settembre, torna a depositarsi un senso
nel fare, non più desertifica il sole.
Stupiti si riprende la barra del timone
in questi giorni caldi ma clementi,
non ancora pesanti di bilanci. Mese
che sento nei polmoni e sulla pelle,
sei qui come un amico ritrovato:
con cui parlare di cose senza tempo
equidistanti da cupezze e slanci...
Sedendo al fresco sotto un pergolato.
Crolli ovattati intorno, quasi dolci...
Nella pasta molle delle foglie affonda
lo stivale fangoso. Scrosci e fumi,
l'aria a folate punge le narici.
Cani abbaiano, scattano nel folto,
i corpi svelti eccitati da odori in fuga.
Tra nebbia e nubi scompare, riappare
come un'incisione dolorosa la valle.
Senti vicino spumare d'impeto il torrente;
accanto a un groppo di radici sbuca
spugnoso il cappello bruno d'un fungo
e il muschio grondante fa da incerta bussola.
Geme il vento, - un sasso rotola giù, nell'orrido.
Un nulla vorrei darti,
meno ancora che un fiore o una conchiglia:
solo una parola;
da portare sul cuore come un talismano,
in cui avvolgerti come una mantiglia;
che fosse capace di renderti felice,
pronunciata piano, anche soltanto
per questo istante
di pioggia.