Sonetto lll

Giunse repente e l’aure tutto intorno
gentil accense per un solo istante,
quell’ombre disperdendo, il cui sembiante
ha nella notte il natural soggiorno.

Se un attimo quei buj rivolse in giorno,
volle, di poi, fuggirsene distante,
sull’ali che un’auretta che, sognante,
tesseva un vago gir, senza ritorno.

Invan la ricercai, scorsero l’anni,
la via che corre a lei spirò smarrita;
or, miser pellegrin, poso l’affanni

e l’occhi pongo al ciel, dov’è svanita
ratta l’aurora e ancor, movendo i vanni
nel suo finale ardor, spare la vita.