Applausi

scritto da Paolo Pec
Scritto Ieri • Pubblicato 14 ore fa • Revisionato 14 ore fa
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Autore del testo Paolo Pec

Testo: Applausi
di Paolo Pec




Guardo e vedo ciò che guardo:
moltitudini floreali
e pianti veri e falsi.

Non parlo degli ammazzati,
di chi
caro ha pagato
l’inesistente dolo del suo stato.

Ma di chi
felpando vanagloria
in fede d’autostima
ebbe un destino imbellettato
da sghei e allori germogliati,
dei volti prezzolati dispiaciuti e curiosi
estranei e familiari a salutarli
battendo le mani.

Parlo di chi ha avuto tanto
troppo a paragone dei diseredati
invece morti abbandonati
mummificati,
trucidati senza nemmeno un nome che possa
ricordarli,
dimenticati come non fossero mai stati.

Parlo dei capi che mandano a guerre
e intanto cagano su cessi d’oro.

E contrito non smetto di pensare
ai più soli nella bara sola andare
con accanto un fiore capitato,
anche loro figli da un qualcosa generati.

Assalito dalla nausea per la comune gente
ancora da questa parte della barricata
sempre pronta ad esaltare i privilegiati
perché di miti ha bisogno da creare e idolatrare:

senza sapere o ricordare che il NULLA rende tutti uguali.





Applausi testo di Paolo Pec
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