Maschere, 3

scritto da JimmyJonx
Scritto Ieri • Pubblicato 7 ore fa • Revisionato 7 ore fa
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Ji
Autore del testo JimmyJonx

Testo: Maschere, 3
di JimmyJonx

L'indomani ricevetti una chiamata da mia madre. Non era niente di importante, era solo per sapere come stessi, disse. Un tempo pensavo che quei suoi comportamenti fossero solo liane psicotiche, ma crescendo avevo capito che le persone vanno ben oltre ogni tentativo di capirle. Ci ero arrivato pensando proprio al nostro rapporto. Lei si aggrappava a me, io alle linee della mia mente, e lei, una donna sgraziata nelle forme e nei modi, non riusciva a stare dentro a quei poligoni perfetti. Come io non riuscivo a provare un sentimento perfetto, un vettore di odio che mi avrebbe scaraventato fuori dal suo raggio d'azione. Rimanevo ancora impigliato nella colpa di non aver avuto una maturità impossibile, perché quella stanchezza e quelle umiliazioni, le avevo provate anche io, ma non le avevo mai nemmeno accettate. Era mattina e la fame aveva scelto i pensieri per saziarsi.
Era ora di sistemarsi. Da un anno vivevo in questo piccolo appartamento, locali angusti, umidi, sempre freddi: lo amavo. Prodotto di tempi diversi, gente più semplice, meno efficienza, meno numeri, se non quelli maledetti delle bollette. Mi diedi una sciacquata. Odio i bgani, sono insensibili, ma di questo apprezzavo l'ironia della piastrelle cianotiche. Per contrasto quelle della cucina erano invece color senape con un semplice motivo floreale, una finestra con inferriate guardava ad una strada non troppo distante dal centro. Era una zona per lo più abitata da anziani, ma non mi dispiaceva, quella casa era così intrisa di ricordi che mi sembrava di conoscerli da sempre. Dovevo essere diventato il ricettacolo per qualche anima che aveva rifiutato il paradiso per un partita a carte con gli amici di una vita. Due barrette energetiche e via in camera a vestirmi. Uscito dall'appartamento feci velocemente le solite grigie e ostili scale in un muratura e mi avviai verso la macchina. Cominciava un'altra giornata.

Maschere, 3 testo di JimmyJonx
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