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Scudo bianco
Da quassù cosa sei, mio mare?
Questo scudo bianco,
nel silenzio di questo calare
riflette le luci del mondo;
mute;
arriva me l'urlo delle cicale,
carezze di salino
sugli zigomi della collina;
ogni gabbianella ritorna sui cigli
e gode - come me - del tuo silenzio.
Scudo d'argilla,
silenzioso come gusci d'uovo, lontani pescatori di vita laggiù,
muoiono sognando un pagello.
Da quassù vedo che l'aria è giusta
per legna ed erbe,
l'aria è quella giusta.
Mare mio enorme,
silenziosamente stai;
restiamo domani,
abbracciati,
pensandoci occhi negli occhi,
respiro nel respiro,
anima stretta
nei palmi delle nostre mani.
Il volo,
da quassù,
è come un passaggio;
la gabbianella ha già posato le ali;
dovrò attenderti domani.
M.M. 22/07/2014