Liberi di Essere:il giudizio dei pari e dei social

scritto da Strabik92
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Capitolo 2 - paragrafo 7
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Testo: Liberi di Essere:il giudizio dei pari e dei social
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Il Giudizio dei Pari e dei Social Media

La Piazza Virtuale dove il Giudizio è sempre Aperto

Se la paura del giudizio nella vita reale è un rumore di fondo, nei social media diventa un megafono puntato direttamente nell'anima. Piattaforme come Instagram, Facebook e TikTok non hanno creato il nostro bisogno di approvazione, ma lo hanno ingegnerizzato, amplificato e reso misurabile in modo ossessivo.
Sono diventate delle vere e proprie "macchine del giudizio", costruite su un meccanismo semplice e potente: la ricompensa intermittente. Nella vita reale, un complimento è un evento raro e prezioso. Online, il "like", il "cuore" o il commento positivo sono una valuta emotiva che possiamo accumulare, confrontare e, purtroppo, usare per misurare il nostro valore in tempo reale.                  

Questo sistema crea una dipendenza pericolosa:

La Ricompensa Intermittente: Come in una slot machine, non sai mai quando arriverà il prossimo like o la prossima notifica positiva. Questa imprevedibilità ci rende schiavi del controllo, aggiornando continuamente la pagina in attesa della piccola scarica di dopamina che un'interazione positiva ci fornisce.

La Metrica del Valore: Senza volerlo, iniziamo a equiparare la nostra autostima a numeri, follower, like, commenti. Un post con pochi like non è solo un post poco popolare; diventa, nella nostra percezione distorta, la prova che noi siamo poco interessanti.

Il Palcoscenico Permanente: La vita reale ha dei momenti di pausa. I social media no. Ogni momento può essere trasformato in un "contenuto" da valutare. Una cena non è più solo una cena, è una potenziale foto da postare, un'opportunità per raccogliere consensi. Viviamo così in uno stato di performance costante, sempre pronti a indossare la maschera della vita perfetta per un pubblico invisibile e spesso implacabile. 

La Cultura del Confronto Ossessivo: I social media ci mostrano non la realtà delle persone, ma: i successi, le vacanze da sogno, i corpi perfetti, i momenti di felicità studiata. Confrontare il nostro "dietro le quinte" (con le sue insicurezze, le sue giornate no, la sua normalità) con il "meglio" della vita altrui è una ricetta garantita per sentirsi inadeguati e giudicati negativamente, anche quando nessuno sta effettivamente giudicando noi.

Il giudizio dei pari, che un tempo si limitava alla scuola o al gruppo di amici, ora ci segue 24 ore su 24 nello smartphone che teniamo in tasca. E il giudizio più feroce spesso non è quello degli altri, ma quello che noi rivolgiamo a noi stessi mentre scorriamo le vite altrui, sentendo di non essere all'altezza.
Disinnescare il potere dei social media non significa necessariamente eliminarli (anche se a volte una "dieta digitale” è salutare), ma significa smascherarne il gioco.
Significa comprendere che: I like non sono amore. 
Sono indicatori di un algoritmo, non del tuo valore come persona.
La vita online è un copione. 
Quello che vedi è una narrazione curata, non la realtà.
Il tuo valore è intrinseco. Esiste prima e al di fuori di qualsiasi metrica digitale.

Riconquistare la propria autonomia emotiva in questo ambiente significa imparare a usare i social con intenzione, invece di essere usati da loro. Significa pubblicare qualcosa per condividerlo veramente, non per collezionare like, e avere il coraggio di essere autentici in un mondo che sembra premiare solo la perfezione.





Esercizio Pratico: L'Igiene Digitale Consapevole

Questo esercizio è progettato per aiutarti a riprendere il controllo della tua relazione con i social media.

Diventa un Antropologo Digitale: Per tre giorni, ogni volta che apri un social media, non farlo come utente, ma come uno scienziato che studia un comportamento.
Osserva senza giudicarti:
Che emozione mi spinge ad aprire l'app? (Noia? Ansia? Solitudine?)
Come mi sento DOPO aver scorso per 10 minuti? (Arricchito? Depresso? Confrontato?)
Quale azione compio più spesso: condivido o consumo?

Pulisci la Tua Bolla: Dedica 15 minuti a eseguire una "pulizia" deliberata.
Smetti di seguire account (anche di amici o conoscenti) che:
Ti fanno sentire inadeguato o ti innescano il confronto ossessivo.
Pubblicano costantemente contenuti che alimentano la tua ansia.
Non aggiungono valore, bellezza o genuinità alla tua giornata.
Inizia invece a seguire account che promuovono l'autenticità, la crescita personale o i tuoi veri interessi.

Posta per Te Stesso: La prossima volta che vuoi pubblicare qualcosa, prima di farlo, chiediti: "Lo sto condividendo per ricordare un momento a me stesso e ai miei cari, o lo sto postando principalmente per ricevere like e convalida?". Prova occasionalmente a pubblicare qualcosa di autentico e "imperfetto" (una foto non ritoccata, un pensiero vulnerabile) e osserva la tua ansia prima e dopo, notando che il mondo, molto spesso, non crolla.

Ricordati che tu sei l'ospite, non il prodotto. Prenderti una pausa, ridurre il tempo o cambiare il modo in cui li usi non è un fallimento sociale; è un atto di sano egoismo e di protezione della tua pace interiore.

CONTINUA...

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