Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Mite Tindari a lungo vagheggiata,
mio poetico mito sin dagli anni
di sofferta adolescenza,
a te giungo senz’affanni
con sommessa riverenza,
accompagnato da lieve brigata
onda nell’aria di suoni ed amore,
che s’allontana in calante fervore.
Aerëi vertici precipizi,
assorto al vento dei pini
tra pensieri che un dì m’eran fittizi
mentre m’assali e in cuore mio t’inchini,
coglier non so, né gioia nel tuo grembo
in questo del passato arcano lembo
che spinge fuor dall’anima i confini,
né so coglier nostalgico vissuto
d’ogni amore schermo alla tristezza
come a me pur accaduto
negli anni tristi della giovinezza,
ma colgo quest’intensa tua bellezza
fra larghi colli pensile sull’acque,
anche se di me spira solo brezza
da quando il mio impetuoso vento tacque,
ed è sapido rompere il mio pane
d’una vita alla qual poco rimane.
Non è ciò che davvero sta d’attorno
ma è solo il nostro modo di sentire,
e sillabe segrete in cuor nutrire,
come un eterno ritorno
a ciò che sta nell’anima sepolto,
a ciò che nessun può restituire
tranne un poeta a chi gli presta ascolto.
(Sisifo Gioioso, 10.10.2024)