Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Seguo il tuo moto
Or lento e cadenzato,
or meticoloso e denso
N’eri che satellite ossesso: un folle
E languivi, ragliavi come vinto e perso
da onde gravitazionali immense eri avvinto, preso
E allor tacevi succube, ché ti sentivi empio
D’altro pianeta ed asse eri’l burattino
Eri schiavo -un dì- dei tuoi appetiti e vezzi
Oggi’nvece non sei, non più
Ti vedo nuovo, t’ammiro
incredula sospiro, e pe’ lo sgomento
-assorta
miro e resto
Sei maestosa aurora che centellina ogni bagliore suo
Non ti doni tutto, non t’affacci al Mondo
-frettoloso, lesto
Ma ti sveli poco, lasci attendere e (di)sperare
Mi rendi presaga della Meraviglia ch’or sei ma non gridi
-né disepieghi
Le ali tue ampie d’aquila
-possente e degna
Sei -ora- prodigio lento
Sei calar del sole
e goccia di rugiada, al risveglio
Sei posato magistral trionfo
d’eufonie sinora fantasticate
e quest’oggi fattesi, infine
canto d’usignol
-soave