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Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Quand'è che abbiamo iniziato a perdere il senso di noi stessi? Quand'è che lo stare da soli con i nostri pensieri ha iniziato ad essere una sofferenza, una debolezza, un’anomalia.
La vita è un flusso incessante di novità e di eventi che, a volte, ci travolge senza darci il tempo di respirare. Ed è proprio in questi momenti che la solitudine diventa necessaria: un rifugio prezioso per fermarsi, riflettere e dare ordine al caos che ci circonda.
Da un po' di tempo mi sto accorgendo sempre di più di quanto vivere i propri sentimenti e riflettere sulle proprie sensazioni stia diventando un'eccezione, quasi un'anomalia, per la mia generazione.
Sarebbe quasi troppo facile dare la colpa alla società, che ci spinge a credere che, se a vent'anni trascorri del tempo da solo, significa che non hai amici e che vivrai in una vita di profonda tristezza e disperazione. Una società che tende a estremizzare tutto: trasforma cose minime nella loro massima forma. Un voto basso diventa il preludio a una bocciatura e a una vita destinata al fallimento. Un giorno di solitudine si trasforma in una profezia di una vita senza amore, senza figli, senza amici.
Si è vero, la società non aiuta ma purtroppo questa volta non possiamo addossare tutta la responsabilità a lei. Sarebbe troppo semplice, e forse anche ingiusto. Questa volta il problema è molto più profondo: il problema ,questa volta, siamo noi stessi.
Siamo noi ad avere paura. Paura di stare da soli. Paura dei nostri sentimenti più oscuri, più profondi e più grigi. Paura di guardarci dentro e di trovarci faccia a faccia con noi stessi.
Però, cari miei amici, se noi veramente vogliamo iniziare ad apprezzarci e a conoscerci dobbiamo imparare a stare da soli. Dobbiamo smettere di riempire la nostra mente di distrazioni esterne, di persone, di cose, e affrontare noi stessi, nudi e crudi per come siamo.
Dobbiamo chiuderci nell’anticamera del nostro cervello, soli con noi stessi, fino a scorprire che quella solitudine non è una minaccia, ma un rifugio. Che stare da soli, in realtà, può essere confortevole, persino piacevole. Perché quando siamo soli non ci sono pregiudizi, non ci sono commenti, non ci sono regole, non c'è l'occhio rigido della società.
Ed è lì, in quella quiete, che possiamo iniziare ad apprezzarci devvero.
Questo insegna l’arte di stare da soli.