Farfalla

Chissà che cosa portano quei voli
in preda alle correnti ascensionali?
Intanto che sostiamo qui da soli
immersi nei tuoi prati e i nostri mali.

La vedi tu, per caso, la vallata?
Gli uomini laggiù son così grandi!
Eppure al fiore su cui sei posata
sai solo dare un bacio e non domandi.

Lo vedi tu, per caso, il nostro cuore?
A volte è amaro nettare, un abbaglio…
ma se tu lo scambiassi per un fiore
con il tuo tocco poi starebbe meglio.

E vedo nel tuo volo questa vita,
le incerte fluttuazioni, le distanze
che corrono da un fiore a una ferita,
da ciò siamo a vaghe somiglianze.

E vedo nel tuo volo il desiderio
di grandi spazi e nubi, anfratti, abissi,
così che noi dal nostro osservatorio
possiamo poi vedere anche noi stessi.

Non so se mai saprò del tuo domani
quando scomparirai dietro una zolla
ma sappi che seppure più lontani
sarai sempre come me. Bella farfalla.

Tu vola e non temere i mille venti
ma sbatti lieve lieve le tue ali…
noi fatti di esistenze differenti,
così diversi, opposti. Così uguali.