Lamento di un mercenario

scritto da Riccardo Ghezzi
Scritto 4 anni fa • Pubblicato 4 anni fa • Revisionato 4 anni fa
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Autore del testo Riccardo Ghezzi
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Troppi massacri in troppo poco tempo.
- Nota dell'autore Riccardo Ghezzi

Testo: Lamento di un mercenario
di Riccardo Ghezzi

Molti pensieri come onde
una sull'altra
si sono infranti schiumando
sulla terra del mio onore.
Parlo di un tempo che è stato, ormai il mio onore
è una scatola di lucido da scarpe abbandonata per strada.
Benché appartenente a un'orda triste e ormai senza ritegno
mi sono fermato,
quel che è accaduto mi ha
fatto girare e poi spinto verso il basso con la forza di una legge,
così abbiamo imparato noi umani: chiamare legge la forza
che soggioga un'altra forza
e la spinge a consumarsi in una inutile obbligata resistenza.

La fisica delle cose umane è spietata come quella dei gravi,
ma i suoi particolari, oh!
i particolari sono fatti di carne e dolore,
sono pieni di sangue e odore e vite
che hanno cambiato segno
e si sono legate ad altre vite in un dramma di follia.

È tutto vero, se il vero esiste,
se ancora il nostro corpo ha un valore,
congiunto com'è a quello che, per consuetudine ormai,
chiamiamo anima, il veleno
che ci logora i visceri e cerchiamo di smorzare con l'alcol di qualche bottiglia,
esercitando altra violenza, perché
è chiesto dolore per spegnere il dolore,
seguendo la formula ferina,
indecifrabile, di oscuri sentimenti
accostumati alla morte,
invocata nel nulla,
di fronte a un amuleto di stracci,
senza alcun risultato che si possa dire soddisfacente.
Lamento di un mercenario testo di Riccardo Ghezzi
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