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Nel cuore della tenebrosa Firenze del 1500, tra tetri vicoli e lugubri palazzi, un gruppo di adolescenti scapestrati si trovò invischiato in un'avventura che avrebbe segnato per sempre le loro vite.
Niccolò, il più audace, propose di esplorare il Palazzo dei Sospiri, un edificio abbandonato si diceva infestato dalle anime di coloro che vi erano morti in circostanze misteriose. Lucrezia, la più timorosa, tremava al solo pensiero, ma la promessa di vivere un brivido dieccitazione la spinse a unirsi ai compagni.
Al calar del sole, i cinque amici si intrufolarono nel palazzo deserto. L'oscurità li avvolse come un sudario, e il silenzio era rotto solo dai loro passi cauti… Non appena varcarono la soglia, avvertirono una gelida brezza e un odore nauseabondo di muffa.
Nel salone principale, scoprirono una tavola apparecchiata con antiche stoviglie. Un'inquietante musica risuonava nell'aria, come un lamento ultraterreno. Mentre si avvicinavano, videro ombre muoversi alle pareti. All'improvviso, i candelieri si accesero da soli, gettando una luce spettrale sulla scena.
Terrorizzati, gli adolescenti si voltarono per fuggire, ma le porte erano bloccate… Dietro di loro, sentirono un passo molto pesante che si avvicinava lentamente. Con il cuore in gola, si girarono e videro una figura alta e scheletrica circondata da un'aura verdeggiante.
Le grida di terrore dei ragazzi risuonarono nel palazzo, ma la creatura continuò ad avanzare verso di loro. In un istante, i ragazzi furono avvolti da una nebbia densa e soffocante.
Quando la nebbia si dirada, il palazzo era vuoto. Gli adolescenti erano scomparsi, senza lasciare neanche una traccia.
Anni dopo, un vecchio viandante si imbatté nel Palazzo dei Sospiri. Entrò con cautela, sentendo un brivido alla schiena. Nella sala principale, vide un tavolo apparecchiato con vecchie stoviglie e una musica ultraterrena risuonava nell'aria. Sconvolto, fuggì dal palazzo, mormorando una preghiera per le anime perdute che lo abitavano.
E così, il Palazzo dei Sospiri divenne una leggenda a Firenze, un luogo maledetto dove gli adolescenti erano scomparsi senza lasciare traccia. E si diceva che, ogni tanto, nelle notti ventose, si potesse ancora sentire il suono di risa spettrali e lamenti strazianti provenire dalle sue mura tenebrose.