Chi s'accontenta gode ma chi gode è più contento

scritto da Deaexmachina
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Testo: Chi s'accontenta gode ma chi gode è più contento
di Deaexmachina

Per sommi capi, si sa come nasce l'arcobaleno: il sole, dopo un temporale, attraversa tante minuscole gocce d'acqua in sospensione et voilà la magia della luce che s'incurva, si riflette, si rifrange nei ben noti sette colori.
Magia nella magia: ognuno li percepisce diversamente.

La scrittura è colore.
Chi scrive ha in mano una tavolozza su cui spreme tubetti, mescola tinte e intinge i pennelli, creando quadri propri.
Come un dipinto, la bellezza della composizione di un testo è data dalle parole scelte dalla fantasia e dal vissuto di ognuno.
Parole e colori (e note) sono gli strumenti che rendono l'Arte fruibile, visceralmente connessa ai percettori umani.

Ognuno, d'istinto, associa i colori a immagini, musiche, persone.
Ognuno si sente (o sente proprio) un colore.

Ora: cosa c'è alla fine dell'arcobaleno?
La pentola d'oro lasciamola allo gnomo con il trifoglio e la birra scura.
Alla fine di questo arco colorato di racconti, ho avuto un'idea degna del detto "Chi s'accontenta gode ma chi gode è più contento".

7 libri per 7 autori.
Un libro per ognuno, diamine!
Sfido chiunque abbia la passione per la scrittura a non provare un moto gongolante d'orgoglio nel leggere il proprio nome su una copertina.
C'è chi si accontenta di scrivere e chi gode nel pensiero di creare un libro.

Ho già un titolo, ma non lo rivelo.
Ho già una copertina, ma non la svelo.
Accaparratevi un'occasione per colorare l'autostima.

Firmato: la Dea che ha scalzato il folletto e s'è fregata la pentola :-)

Chi s'accontenta gode ma chi gode è più contento testo di Deaexmachina
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