Sguardo laico

scritto da Raskolnikov
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Testo: Sguardo laico
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Sguardo laico

L'incertezza è quando osservo la città dall'alto e più in là le colline e le cose lontane. Non son più certo d'esser vivo ma di rubare giorni alla morte che, con le sue ali d'uccello, rende il paesaggio meno sereno.

Gli anni hanno cambiato il volto dell'incertezza, prima complice sorridente, oggi svolazza sopra le immagini, dirige i suoni, è un Panta Rei con le ali.

Sento la mia testa sciogliersi, farsi aria e i pensieri e i ricordi disfarsi e poi ricomporsi. Nella ricomposizione acchiappo un ricordo, un bambino mangia il gelato, crescerà. Capirà a piccole dosi che il vuoto va riempito e poi svuotato per fare spazio a un paesaggio senza aspettative, verde e nuvoloso, pioverà.

Che l'anima ci sceglie, col suo sorriso capovolto ci osserva da dentro ed è un essere strano, impavido, curioso, insano, avido di vita, ruffiano, indisponente, libero, cervellotico. Un essere che non ha paura di morire perché non è mai nato. L'anima finge di vivere ogni volta che osservo la città dall'alto e più in là le colline e le cose lontane.

Sguardo laico testo di Raskolnikov
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