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“ti voglio vedere felice”
Ancora quella sensazione devastante mi colpì nuovamente, ero al punto di piangere, crollare di nuovo e sprofondare assieme alle mie ceneri e riunirmi a esse.
Il termine felicità non poteva mai combaciare con il mio nome, era inaccettabile.
Io felice? mai…ho messo da parte la mia gioia, concentrandomi solo su quello che mi distruggeva ogni giorno.
Come se l’unica cosa degna per me fosse un’ immagine di una persona moribonda.
Perché ero e sono tutt’ora abituata alla mia sofferenza, come se la malinconia facesse parte di me e io di lei.
Non esiste un contrasto di emozioni positive con la mia figura.
Sembra surreale per coloro che mi stanno affianco, ma forse lo sanno che sono complessa.
Risposi di fretta trattenendo le lacrime con un semplice: ma io sto già bene.
Mi vergognai di me stessa di conseguenza, provavo un ribrezzo così profondo per me tanto da tormentarmi, non riuscivo a dire la verità e cercavo il più possibile di auto illudermi che ero in buone condizioni emotive.
Ma la verità è che il dolore regnerà con me fino al mio ultimo respiro.