Contenuti per adulti
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C’è un momento preciso nelle cucine di certe case: quello in cui smetti di scrivere versi e cominci a vomitare insulti.
Basta un barattolo di Nutella vuoto, una busta di patatine sparita, una sciocchezza vista senza occhiali, e scatta la faida: rancore, frecciatine, guerra, cinismo come se non ci fosse un lunedì.
Senza contare gli orsetti alla frutta, "divorati" in blocco, e il mese dopo spariti ancora. Ciro + Gennaro+ Annarella+ la nonna di Vicienzo+ Tonino il portinaio. Tutti validi, eh... sono una famiglia. :-D
Il fratello invita il cugino, che ne offre alla suocera, che li conserva alla nonna, che li ruba al portinaio: tutti con la stessa ingordigia. Che poi sia sempre lo stesso soggetto a mangiarne, è una quisquilia, 'na fesseria 'e cafè.
Tutto consentito, previsto dal condominio! Ma così non si risparmia e ci rimettono sempre gli stessi! :-D
Come un filo di cotone che non dice nulla, ma serve solo a far sapere: “io ne mangio più di te perché arrivo prima di te”. Paroloni in lingua indiana, ragionamenti all'ipermercato con diagnosi gastronomiche dette per sport.
E i messaggi privati? Allusioni, sospetti, minacce e marmellate: “So che li hai mangiati tu, ma tu non sai quanti ne ho mangiati io!”.
Se non basta, si cerca nell'umido. Dal vicino. Dirimpetto. Nel ciclismo aerobico. E se verso il detersivo poi si fonde nel mio naso ingigantito da quando sono stato a Praga: uova di cioccolato trafugate all'ospizio, incluse sorprese. Ma la frittura ha le gambe corte: insalata, rucola e parmiggiano.
E infine... c’è quel clic che sa di vino e che unge chi è di bocca buona. Ne offro; non ne offro; li mangio.
Per difesa? Per furbizia? Per intelligenza?
E tutto questo per...? A volte per niente. Altre per tutto, se quel tutto sono mal di pancia e carie ai denti.
Alla fine di zia Piera, mostro il dito medio, e da bravo italiota, mi convinco che "mangiarli da solo" sia sufficiente per restare pulito.
Senza combattere, senza protestare, così manco mi indigno. E se in giro lascio sporco me ne fotto: puliranno Enza e Ottavia .
Due o tre persone invalide ci sono, poi solo mosche e rane, altissime e voluminose, e pure un manichino. Ma vivono a Chiasso e non vengono più. Peccato.
Sono io Gennà? A detta di alcuni, sì
Di una cosa però sono sicuro: basta! Prima di Foggia c'è Candela.
Il gioco è stupido, è palesemente truccato.
Non salvo nulla: butto l'acqua e chiudo il tombino. C'è caldo anche in veranda. Ho un miglio da fare.
Frega a qualcuno? Probabilmente no :-D
Mo però l'ho detto a tutti.
Ciao ciao, è finita la carta.