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È così difficile spiegare a parole
tutto quello che nella mia testa passa in ogni istante,
migliaia di pensieri.
Ed anche ora,
che cerco di tramutare ciò che ho dentro,
non riesce ad uscire.
Mi sento così impotente:
pulsante,
come un cuore dopo un sussulto improvviso;
vibrante,
come un corpo nudo immerso in un lago ghiacciato;
roteando,
come in una giostra impazzita.
Avrei così tanto da esprimere,
ma sono come immobilizzata.
La mia bocca sembra quasi paralizzata,
il mio cervello continua ad affogare.
Vedo me stessa che nuota,
cerca una riva,
ma trova solo acqua, composta da lettere
con un ordine confuso, traballante.
Ma nel mio io più profondo un senso c’è in tutto questo.
Mi aggrappo a loro,
ogni mio tentativo di dare loro una voce
mi allontana dalla terra ferma.
Ma non mi arrendo.
Continuo a muovere le braccia,
aggrappandomi ad ognuna di esse.
E ad ogni singolo tocco:
una luce,
quella di un’idea,
di un ricordo,
di un’immagine,
di un’evoluzione,
di ciò che potrei essere,
di ciò che sono.
Non so cosa sto dicendo.
In questo momento la sopraffazione prevale,
o forse potrebbe essere la contraddizione dentro di me,
tra quello che scrivo e ciò che invece vorrei esprimere veramente… e che arde.