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Una notte il mio frigo mi disse qualcosa che mai avrei immaginato.
Io guardavo lui, lui guardava me.
Lo spettacolo però non era di pari bellezza.
Io, osservavo la splendida torta della sera prima, dimidiata dagli ospiti che avevo avuto a cena, e che non avevo gustato con tranquillità, quindi ne bramavo una fetta.
Non nascondo che il senso di colpa era estremo, avrei dovuto richiuderlo e pensare solo alle verdure.
Lui mi guardava disgustato, in particolare a causa della mia vestaglia a fiori di otto taglie più grandi, i capelli scomposti, e la maschera alla crema d’avena sul viso.
Io guardavo i fiocchi di panna esplodere su cascate di gocce di cioccolato super invitanti.
Lui guardava le mie tette penzoloni, troppo ribelli per contenersi in un reggiseno.
Il gioco era evidentemente impari. Al che lui, stanco di cotanta miseria, mi disse:
“Fai così, dalli a me due cetrioli così la smetto di vederti.”