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Quest’anno ho vissuto molte più esperienze rispetto agli anni passati, ma vi è una riflessione in particolare che già avevo ma che ha avuto conferma quest’anno.
Alle persone non importa nulla della verità, preferiscono rimanere nella finzione, favorendo chi gli dice ciò che vogliono sentirsi dire, la verità costringe a vedersi, e se vedono un qualcosa che non li rispecchia hanno paura.
Come dico sempre, non importa se rimango solo, la mia etica è dire sempre la verità magari anche usando mezzi termini per non essere crudo (a volte), non importa se passo per arrogante, per menefreghista o altro, non voglio costruire relazioni superficiali.
Ammetto però di avere un difetto, e mio padre mi ha aiutato a comprenderlo al meglio, quando parlo spiego tutta l'arancia per poi spremerla per arrivare al succo, quando in realtà cio che serviva davvero era il succo, e molte persone per questo si annoiano durante il discorso, ma lo faccio perchè odio dare la soluzione, io voglio dare il pensiero per arrivare alla soluzione, ma purtroppo in questo mondo frivolo si è lobotomizzati dal non avere più un'azione di ragionamento per risoluzione.
Quando le soluzioni sono sempre a portata di mano si crea una dipendenza dal sapere immediato, quando scientificamente il miglior sapere, quello che permane, è quello ottenuto dalla fatica per aver compreso un concetto.
