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"La scossa che resta"
Epicentro: il cuore.
Un battito inatteso,
il brusco scuotimento
di un amore stanco
che non sapeva più tremare.
Energia sprigionata che si fa creta,
monotonia dal fiato corto.
Sei l’intervallo
il lampo che illumina i muri,
lo spiraglio di cielo in una stanza sigillata:
non per fuggire,
ma per respirare profondo.
Non un’aggiunta alla scena,
ma il pilastro nascosto,
la forza che riequilibra il peso,
la crepa che, stranamente,
tiene insieme tutto.
Sei la scossa che non distrugge,
ma ridesta:
la vita che irrompe,
rendendo essenziale
ciò che il mondo chiama errore
e non amore...
ma resta.
Poesia tratta da (D)io sa di Salvatore Ambrosino
