Il mostro dentro

scritto da Dedalo.72
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Testo: Il mostro dentro
di Dedalo.72

Il mostro dentro
31/10/2022

Giovedì 27 ottobre ore 23.04

Ecco, ancora quel ticchettio nelle tempie.
È sempre più vicino, più incalzante. Anche il battito del cuore gli si affianca fino a quando non riesco più a distinguerli. All’improvviso realizzo che è il cuore l’unico a ticchettare. Non smette, sono in una situazione davvero pericolosa, appesa alla parete di una gola che conosco molto bene.
Sotto di me il dirupo.
È chiaro, non reggerò a lungo. Sento voci provenire dall’alto, urla più che altro. Mi giro, chi sono quelli con la clava?
Perdo la presa…- nooo -, le unghie, ormai disfatte, si sono arrese…precipito. Il mio corpo esplode come un cocomero.

Sussulto! Mi rialzo. Raccolgo le mie ceneri da terra ma… Sento sotto il palmo delle mani, morbido e freddo, il lenzuolo. Ritornano i brividi del pomeriggio e del giorno prima. Tutto il corpo comincia a tremare, rimpiango il non essermi sfracellata. I tremori continuano, la porta della stanza si apre. Intravedo una signora con un camice viola e un caschetto biondo: - Siamo venute a prenderti! -
Chiudo la porta terrorizzata e comincio a fuggire. È notte fonda, sono fuori senza scarpe, corro, corro in un bosco scuro. Fa freddo! I tremori non mi hanno ancora abbandonata come i versi degli uccelli notturni… mi inseguono, mi spaventano, l’angoscia mi assale. So che dovrei ridurre il battito cardiaco. Provo a rallentare, mi guardo alle spalle, mi fermo.

Sento il pianto di un neonato.
Si avvicina vertiginosamente.
Davanti a me si palesa un monaco scuro con una copertina tra le braccia:
- È nostro adesso! -
Sento gli occhi che mi lacrimano, il corpo non ha smesso di tremare ma almeno so che sono nel mio letto. Lentamente il cuore decelera. Scotto. La febbre sarà salita di nuovo. Il corpo è sfinito, mi sembra di aver fatto una maratona di otto ore. Ho i muscoli delle gambe che sembrano marmo. Solo il braccio destro riesce ad allungarsi in direzione del bicchiere d’acqua sul comodino. La bevo tutta. Mi riaddormento!

Il resto è un insieme di bagliori riflessi sulle palpebre, di luci, come lame feriscono la vista. Impalpabili esistenze passano a trovarmi dalla finestra, riemergono volti dal fondo degli occhi, una serie di sirene in lontananza sembra tenere il tempo fino al sorgere dell’alba. Mi sembra di aver vissuto sul letto un’eternità. In realtà tre giorni.
Com’è bianco il soffitto!
Cosa avrà mai detto Cristo quando al terzo giorno si è alzato nel sepolcro? Forse la stessa cosa che ho detto io stamattina: - Cristo, sono ancora viva! -

(O avrà usato un altro nome, al massimo!)
Il mostro dentro testo di Dedalo.72
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