Quella notte di halloween che mi cambiò la vita

scritto da luisa-s
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Testo: Quella notte di halloween che mi cambiò la vita
di luisa-s

Ero una bambina di 10 anni quando una notte mi svegliai e la mia casa bruciava. Il fumo mi pizzicava la gola, le fiamme danzavano sulle tende come mostri rossi.
Mia madre... lei fumava in quel momento, era fatta di cocaina, e per lei non ci fu niente da fare. Ricordo il suo corpo immobile sul divano, il tavolino bianco di polvere , mentre io urlavo e correvo verso la porta. I vicini mi tirarono fuori appena in tempo, ma la mia vita, quella che conoscevo, era già cenere.

Finii in mano alle assistenti sociali, in una casa famiglia che puzzava di disinfettante e di pasti precotti.
 Le giornate erano un ciclo infinito di regole e silenzi. Dormivo in un letto a castello con una bambina che nel sonno piangeva come me ma io lo facevo piano, per non svegliare nessuno. Le assistenti erano gentili, ma distanti, come figure in un film che non ti appartengono. "Sei fortunata a essere viva", mi dicevano, ma io mi sentivo sola, persa in un mondo che non capivo.
A scuola, i compagni mi guardavano strano, sussurrando di "quella con la mamma morta che era drogata ". Mi chiusi in me stessa, a disegnare mondi immaginari sui quaderni per scappare dalla realtà.

Passarono mesi così, grigi e vuoti.

Poi, un giorno, arrivò una visita inaspettata.
Una donna anziana, o così sembrava, con i capelli grigi raccolti in una crocchia e un sorriso che illuminava la stanza. Era mia nonna, la madre di mio padre, che non vedevo da anni.
Papà se n'era andato quando ero piccola, e mamma non voleva contatti con la famiglia. Ma lei era venuta lo stesso, con una valigia di vestiti usati e una torta fatta in casa. "Vieni con me, tesoro", mi disse, stringendomi forte. "Non ti lascerò sola."

Per fortuna mi prese mia nonna e con lei iniziai una nuova vita. La sua casa era piccola, in un paesino di campagna, con un giardino pieno di fiori e un cucciolo di cane  che mi leccava la faccia. Imparai a fare il pane con lei, a raccogliere le uova dalle galline, a ridere di nuovo per le sue storie di quando era giovane. Non era perfetto,  mi mancava la mamma, e i ricordi bruciavano ancora – ma lì trovai calore, stabilità, amore. Diventai forte, studiai, e capii che le fiamme non avevano distrutto tutto. 
E  iniziai a coltivare fragole ......

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