Apex

scritto da BenedettaA
Scritto 11 mesi fa • Pubblicato 11 mesi fa • Revisionato 11 mesi fa
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Poesia sociale
- Nota dell'autore BenedettaA

Testo: Apex
di BenedettaA

Scendi notte e chiudi il giorno

Che solo l’oblio del sonnifero mio per poche ore

Spegne i miei sensi e fisiche

Sofferenze, dolore mi tormenta

Fuori e dentro

Entra e mai più esce ogni giorno

Tutto il giorno fatica ed estreme conseguenze che qui o sei tutto o non sei niente

Il mondo riverso, offeso, stremato

Chiede troppe competenze

Non va mai bene niente

Passa un anno e non è cambiato

Niente

Oh dolci aspettative

Oh entusiasmo mattutino

anche se è freddo

Scaldo i motori ma poco dopo

Un tonfo sordo, cuore ghiacciato

Schernito da mente spietata

Solamente perché d’amor

Sempre fervente.

Oh eterna insoddisfazione

Insoddisfazione che divora

Arriva fino in gola

Fa gonfiare le vene gli occhi

Accecare di lacrime amare

Bollenti ustionanti

Che amor ci fai cantare

Ma poi mai donati

Perché i poeti servono questo

Un’agonia che il diavolo

Si porti via come un vampiro

Strappa il mio cuore

Affila i suoi denti stacca i ventricoli me lo fa a pezzi

Poi se va e anima non lascia

Che una sola traccia

L’ultima immagine proiettata

Dai miei occhi “imago mortis”

Che lo sguardo vero ora

Trapassa il cielo

Come uno squarcio

Trema la terra se prendo un abbaglio.

Sul marciapiede mi stacca la spina

Cado all’indietro

Cranio spaccato schizzato sulla vetrina

Vedo il mio corpo

Non ci sono lacrime

Ma solo il sangue

Statua rotta, esangue

Dove sono adesso

In questo spazio immenso

E angusto allo stesso tempo

Il tizio dietro soffoca un grido

Imbrattato il suo vestito

Scappa e non chiama l’ambulanza

Che tanto da fare non c’era più

Niente

Fratelli miei aspettatemi a corte

Dove le rose non hanno le spine

La frutta non indossa la buccia. 

Apex testo di BenedettaA
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