Il merlo

scritto da Ircam Nicodemo
Scritto 5 giorni fa • Pubblicato 4 giorni fa • Revisionato 4 giorni fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Ircam Nicodemo
Autore del testo Ircam Nicodemo

Testo: Il merlo
di Ircam Nicodemo

Ho visto il merlo acquaiolo  
spiccarsi dal parafulmine:  
al volo orgoglioso, a un gruppetto  
di flauto l'ho conosciuto.
[...]
                     E un labbro 
di sangue farsi più muto.

[E. Montale, "Da una torre"]

I

Probabilmente non quello acquaiolo,
ma il tuo labbro più muto
diventava ugualmente,
quando con lo sguardo fisso
alla parete bianca (o al crocifisso)
con voce stanca
mi chiedevi: "hai visto che bello?"
Che cosa papà? "Il merlo…"
Ma siamo in ospedale, papà ricordi?
E annuivi con gli occhi.

Eppure era là…
Ero io – scusa papà – a non vederlo.

II

Papà ricordi.
Ricordi papà gli angolosi giorni
di pena passati parlando
appena, appena, parole pesanti
spinte dalle tue labbra
consunte e secche, senza
più pianti da piangere nei tuoi occhi
pieni d’apparizioni?

Fuggitivi e lontani
apparivano, sparivano, un merlo
una beccaccia…
E iniziavi la tua caccia con lacci
da bracconiere: "Mi passi il coltello;
è nella giacca… lo riesci a vedere?
Sbrigati che mi scappa… scappa…scappa…

Scappava chissà dove.
Dove il silenzio si rompeva
della tua voce, e più non s’udivano
le sporche parole di chi sapeva
non saperti guarire:
quei "Tanto deve morire… MO-RI-RE…
Sta morendo non vede…
Questo è il nostro lavoro, cosa crede…"

Io? Non a voi certo. A quel merlo
piuttosto…

Ma questo voi non potete saperlo.

Il merlo testo di Ircam Nicodemo
11

Suggeriti da Ircam Nicodemo


Alcuni articoli dal suo scaffale
Vai allo scaffale di Ircam Nicodemo