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Resto qui
senza corpo ma vigile
tra i fili luminosi
dell’energia del Cosmo
che ancora mi attraversano.
Sono pensiero che osserva
ombra cosciente tra le forme
memoria calda come ferro rovente
che sia pur spento
ancora brilla.
Non ho più voce ma ascolto
non ho più mani
ma abbraccio l’infinito.
Piano mi dissolvo
come luce incandescente
d’una lampada appena spenta.
La mente dissolve il cosciente
si sfalda in particelle infinite
la memoria si fa eco
poi silenzio.
E nel grande respiro dell’Universo
faccio ritorno
nel flusso di energia
mi rifletto nel tutto.
Torno seme, onda, scintilla
in attesa di nuova forma
di un nuovo inizio.
II
Sono venuto senza nome
eco di luce che ricorda fuoco
fiato dell’invisibile.
Mi stacco dalla carne
come nebbia all’alba.
Resto qui
trasparente eppur presente
nella danza delle cose.
Coscienza
fiamma sottile
che ancora vibra
tra le stelle.
Il mondo laggiù
un sogno che non vuole
svegliarsi.
L’ultimo respiro si fa sussurro
e me ne vado senza nome
dissolto nel canto
silenzioso del Nulla.
Torno
all’eterna corrente
al grembo che non ha forma
dove ogni punto di luce
è preghiera
ed ogni silenzio
un nuovo inizio.
Non muoio mi espando
non sparisco divento
nuove cose
nel ciclo immortale
dell’inganno del tempo.
III
Mi sfibro nell’attimo
senza forma
senza tempo.
La mente trattiene bagliori
una brace che non sa
se è fuoco o ricordo.
Sono
ma non sono
già altrove.
La pelle è soglia
il pensiero è crepa.
Non ho peso
scivolo
come goccia
nell’infinito rimescolare
del sé.
Era luce
Era nulla
Era tutto.