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L’autunno aveva oramai varcato le porte del villaggio. Le foglie arancioni cadevano silenziose dagli alberi spogli, per posarsi dolcemente sui ciottoli delle strade e galleggiare sul fiume che attraversava la piccola città. Il tempo era uggioso, il crepuscolo giungeva veloce. I piccoli lampioni illuminavano le vie, che però mantenevano un aria talvolta cupa e talvolta calda.
Una sera la giovane Elisa spazzava via le foglie, spinte dal vento, dall’entrata della libreria dove lavorava da quando era una bambina. Lo faceva per guadagnarsi qualche moneta, ma poi il proprietario si affezionò così tanto alla dolce ragazza da non farla più andar via. Elisa era bionda, i capelli morbidi e setosi e gli occhi come mare. La carnagione era bianco latte ed il suo sorriso era fra i più belli che potessero esistere. Spinse via qualche foglia dallo zerbino per poi soffermarsi, come sempre, ad osservare per pochi secondi il castello che si trovava proprio alle spalle della libreria. Molte stanze erano accese e sulle alte torri si posavano cornacchie gracchianti, mentre un cielo notturno burrascoso ne faceva da sfondo. Aveva un’aria gotica che a molti abitanti del paese spaventava, ma non Elisa. Lei ogni sera, prima di chiudere la libreria, se ne stava lì qualche minuto, sognando di poter camminare per quegli sfarzosi corridoi e svegliarsi in un vero letto piuttosto che su della paglia. Ma a lei la sua immaginazione bastava. Proprio quella sera, però, accadde qualcosa di diverso; da uno dei balconi regali il principe Dario s’affacciò per prendere un po’ d’aria. Il principe era l’ottavo castellano e lo scapolo più ambito di tutto il villaggio. La sua era una bellezza regale. I capelli nero corvino e gli occhi verdi penetranti e magnetici rapivano il cuore di ogni pulzella. Dario amava osservare dall’alto del castello il suo amato villaggio, che con l’arrivo dell’autunno, pareva esser dipinto. La sua attenzione cadde su una dolce ragazza che spazzava via foglie accanto ad un fiume. Il principe rimase attratto da quella figura che, seppur lontana, gli colpì il cuore. Il giorno dopo Dario uscì in paese. Diede ordine di non esser seguito “voglio solo fare una passeggiata” disse. Per le strade riceveva saluti e benevolenza da ogni abitante. Seguì il fiume che attraversava il villaggio fino a raggiungere il posto che gli sembrava familiare dalla vista della sera prima. Era una semplicissima libreria impolverata. Entrò senza esitare ed i suoi occhi verdi cercarono subito quella ragazza. Quando Elisa e Dario si incontrarono ci fu qualche secondo di esitazione, come se i loro cuori dovessero riprender fiato. “Mi occorre un libro…” le disse con voce rapita da quella bellezza così semplice ma così regale. Elisa gli fece un inchino e imbarazzata chiese che genere di libro il principe stesse cercando. Dario non era molto esperto di romanzi, ma cercò di prender tempo per poter essere nella stessa stanza con Elisa il più a lungo possibile “nella vostra immensa biblioteca mi sorprende che manchi qualcosa” gli disse con voce flebile “Per quanto immensa sia, qualcosa mancava eccome” le rispose Dario osservandola con rispettoso amore. La ricerca del libro del principe si ripeté per diversi giorni. Il villaggio iniziava a parlare di questo episodio ricorrente e assai curioso. I due ragazzi, nel corso del tempo, si innamorarono sempre di più. Era come se l’uno respirasse per l’altro. Come se ogni secondo che trascorrevano insieme, era una goccia che riempiva il vaso dell’amore. Dario ed Elisa non erano mai stati così felici. Il loro amore non trovava ostacoli, invidie certamente, chiacchiere che facevano anche male, ma sembrava che non ci fosse nulla che i loro cuori non potessero affrontare. Con un po’ di timore ma tanto desiderio e amore, Dario decise di prenderla in moglie. Elisa fu felice, ma non sapeva perché non riusciva ad esserlo appieno. Una sensazione allo stomaco la pervadeva, come se qualcosa di agghiacciante stesse per accadere…e fu così. Il principe Dario fu chiamato in una importante battaglia alla quale era suo obbligo partecipare.
“Non andare…se mi ami non andare…” gli ripeteva Elisa poco prima del suo viaggio, sussurrando al suo orecchio. Le lacrime bagnarono i visi di entrambi i ragazzi. I loro cuori si divisero e fu come camminare senza una gamba o respirare senza un polmone. Dario le prese le mani e le promise che al suo ritorno ci sarebbe stata la festa più incantevole che ci fosse mai stata e tutti avrebbero visto il vero volto dell’amore. Elisa lo vide salire in sella al suo cavallo e allontanarsi con le truppe. Ad ogni galoppo che lo allontanava da lei, sentiva di perdere un battito. Elisa, ogni sera, guardava il castello e la camera di Dario, immersa nell’oscurità. Ogni sera sperava di vedere una luce passare per quella finestra. Giorno dopo giorno, era come se il cuore di Elisa bruciasse. Fu un ardore che al prossimo autunno non avrebbe più retto. Era smagrita, pallida, senza più colori, senza più voglia di svegliarsi un altro giorno da sola. Fu in quella esatta sera che Elisa non si occupò più delle foglie sullo zerbino. Si diresse al fiume che costeggiava la libreria e vi si lasciò cadere dentro. Le fredde acque la uccisero in poco tempo. Il suo corpo, svuotato di amore, venne ritrovato due giorni dopo. Fu un colpo durissimo che sconvolse tutti gli abitanti. Non c’era una sola persona che non amasse Elisa. Ciò che Elisa non seppe mai è che Dario era ancora vivo e sarebbe tornato solo una settimana dopo il tragico evento. Non fece sosta al castello ma si diresse di corsa alla libreria. Quando gli fu raccontato dell’accaduto, grida colme di dolore furono l’unica cosa che uscirono dalla bocca del principe. Grida così forti da udirle persino al castello.
Qualche giorno dopo, Dario le scrisse una lettera. Nessuno ha mai conosciuto il contenuto di quella lettera, fu solo visto mentre la gettava dolcemente nel canale del fiume dove Elisa si lasciò andare. Da quella volta, il principe Dario sparì. Nessuno ne seppe più nulla. I suoi abiti, i suoi effetti personali, tutto giaceva nella sua stanza, ma di lui nessuna traccia. Dopo giorni e giorni di ricerche, anche le autorità si fermarono. Dario era sparito. C’è chi dice che si sia tolto la vita chissà dove, o chi dice che se ne sia semplicemente andato. Ma il mondo non seppe più nulla di lui, né nessun cadavere fu mai stato trovato.
La storia di Dario ed Elisa si concluse così. I loro cuori smisero di battere perché solo insieme erano fuoco, divisi erano solo cenere.