“L’incerto”, confine fra genio e follia

“L’incerto”, confine fra genio e follia


Nello spazio che si crea tra
l’opera e il pensiero,
vive un confine sottile,
incerto e invisibile.

Non ha corpo né forma, né
ombra, regole o legge,
è solo un sussurro che vibra,
che sfugge e protegge.

Là dove il genio cerca nei
pensieri e,
di sana follia ha bisogno,
nasce il caos che crea arte
in un sogno.

L’artista cammina su fili tesi,
tra visioni di fuoco sopra abissi
sospesi.
Un colore sbagliato, un verso
che stona,
può essere estasi o mente
malsana.

Ma chi può dire dov’è la follia,
se ogni creazione è un grido,
è magia?
La pazzia è sorella dell’arte
ribelle,
che rompe le gabbie, che
accende le stelle.

E quel confine impercettibile,
invisibile e lieve,
è il battito stesso di chi
sogna e si eleva.