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Premessa. Della scuola conservo ricordi piuttosto lontani che coprono un arco temporale non indifferente. Le mie osservazioni riguardano percorsi scolastici di vario grado e ambienti diversi.
Avevo dimostrato scarsa capacità di inserimento in gruppi già negli anni dell'infanzia, nel mio curriculum anche una fuga a seguito di un primo tentativo di inserimento in una scuola materna. Con inclinazione alla replica.
Negli anni della scuola primaria, in classe, ho sofferto di ricorrenti attacchi di malinconia. Anche a causa di condizioni fisiche non ottimali, fissavo a lungo i finestroni di cui le aule erano dotate e precorrevo i lunghi corridoi spesso con ginocchia tramenti. Il pensiero era rivolto a cosa nel frattempo potesse succedere al di fuori, a volte lacrime agli occhi coprivano le pagine vuote dei quaderni. Ancora oggi di fronte ad un edificio scolastico mi prende un nodo alla gola.
Episodio di inizio anni '70, scuola superiore. All'avvio delle lezioni un insegnante di materia ostica ai più, inveiva pesantemente contro un ministro dell'istruzione in carica colpevole di aver dichiarato il diritto allo studio accessibile a tutti.
Provvedersi di tutti i libri di testo consigliati era un'impresa. Avevo ricevuto in dono un orologio da polso e acquistato una borsa in similpelle di color rosso. Le ragazze indossavano un grembiule di colore nero (differenziazione di genere dalla fine del ciclo di studi dell'obbligo) con il vantaggio di non doversi confrontare con chi potesse permettersi di indossare capi di abbigliamento al di fuori della portata di tutte le tasche o numerosi (e di sgualcirli). I lavori di sartoria nel settore abbigliamento per la scuola rappresentavano un settore fiorente. Probabilmente nessuno avrebbe pensato di poter sfoggiare in ogni stagione top che scoprono l'ombelico e braghe di tela con vistosi strappi su ginocchia e cosce (simulazione "incontro con cinghiale") o pantaloncini da spiaggia.
Ora di educazione fisica = resilienza. Attimo di tragedia. Corsa affannosa, già dalla frequenza scolastica degli anni dell'obbligo, Salto in alto all'aperto, "da schivare" fingendo di essere in fila verso l'asticella ma alla fine evitando di eseguire. Qualche tentativo di farsi riconoscere una non idoneità allo sforzo. Ora di ingresso, metà mattinata od ora della pausa pranzo, l'orario risultava comunque inopportuno. Fine dell'ora di educazione motoria = sollievo (nonostante i buoni propositi). Nel corso di anni successivi passaggio ad esercizi meno pesanti ("balletti").
Caso. Prime ore del mattino, locali non presidiati di una palestra, vengo costretta ad assistere a una dimostrazione di bravura e doti ginniche. Ragazza non autorizzata se non da sè stessa, presa la rincorsa in fondo al locale palestra vola volteggiando su "cavallo con maniglie" per planare oltre l'attrezzo. Ne nasce un pandemonio (a chi attribuire la responsabilità ?).
Alunno in cattedra. Ora di religione, si affrontano questioni che riguardano il proprio privato, le relazioni familiari, situazioni sociali. In alcuni casi non è affatto gradito (surplus di ansia che si somma all'ansia da apprendimento).
Educazione sessuale [cui di recente sono state affiancate educazione affettiva e alle diversità]. Distinzione tra famiglie / genitori illuminati e famiglie / genitori ottusi (operata da parte di docenti altrettanto categorizzati).
Ma il "nuovo" pareva avanzare... Giungevano proposte di collocare un erogatore di profilattici nei bagni.
Un alunno in età adolescenziale e "sveglio" coglie un attimo di deconcentrazione del docente in cattedra e sollecita un permesso di uscita breve con in bella vista una confezione del prodotto accennando vistosamente a ragazza in attesa nell'atrio, rientra poi velocemente suscitando attenzioni sulle condizioni dei suoi capi di abbigliamento malconci e lascia l'aula su invito del docente. Usi e consumi in evoluzione, vi si cimenta anche qualche ragazza, perfino le "secchione" (che verosimilmente godono di potere contrattuale nei confronti del corpo insegnante), lasciando poi velocemente e definitivamente l'aula.
Per quanto riguarda l'educazione sentimentale situazioni descritte nell'Inferno dantesco, Boccaccio, romanzi, autori offrivano l'opportunità di ricevere, pur sorvolando su approfondimenti specifici da parte dell'insegnante, qualche input (risolino d'intesa). Idem per l'educazione di genere, ove la materia vi si fosse prestata.
Alcune assenze prolungate dall'aula di insegnanti suggerivano curiosità e alimentavano chiacchiere. Visti appartarsi con compagno/a estranei all'ambiente scolastico.
A casa "Vai a spendere? Vai al cinema? Al rientro trovi la mamma morta" (non si trattava della mia avrei capito dopo) ripreso nel film interpretato da R. Benigni. Con riferimento alla possibilità che venissero inserite nei film scene "rubate" in cui praticamente nessuno si sarebbe sentito a proprio agio, allo scopo di sfidare l'intervento della censura.
Esami di maturità vissuti come "prova del fuoco", da decenni ad anni alterni selezionate le medesime materie di esame con tentativi di introduzione maggior severità (altrimenti ... tutte le materie del quinquennio). Commissioni esterne viste come squadre di giustizieri in agguato (tutt'al più indulgenti nei confronti di "pupilli" dei docenti interni).
Le polemiche sugli ambienti scolastici in senso lato, più che mai frequenti ai nostri giorni, ci descrivono contesti non idilliaci. Interventi stimolati da indagini portate a termine da osservatori ed esperti del settore, ma con sempre maggiore frequenza anche di banali osservazioni su scuola e società. "Addetti ai lavori" riferiscono di genitori che prestano maggior attenzione alla cura dei capelli dei figli che non ai loro stati d'animo o grado di felicità, rendendosi addirittura ridicoli e senza consentire loro esperienze di vita.
Benessere / malessere che condiziona le situazioni di apprendimento e maturazione :
Comportamenti nefasti nei confronti di insegnanti (stili educativi genitoriali)
- Scarsa retribuzione degli insegnanti. Opportunità di sostegno del loro livello culturale
- Ragazzi iper-protetti e comportamenti dannosi per lo sviluppo della loro personalità
- Tutti promossi ! Genitori in festa al limite del ridicolo (riferito). Atteggiamenti di visibilio da parte degli insegnanti (per i loro "favoriti"), campioni ed eccellenze in bella vista sui quotdiani
- Insegnanti sostituti della famiglia (non immediato quanto e come si possa pensare)
- Ragazzi succubi del web (a scopo di evasione). Bullismo
- Salute mentale di giovani e famiglie (in particolare con retroscena di disagio o svantaggio e caos ovvero appesantimento di situazioni già difficili). Psichiatri anelano alla reintroduzione di modelli educativi improntati alla tolleranza di frustazioni, confronto con il fallimento e con la sconfitta.
- Frequentazione lezioni a distanza (a discapito della socializzazione). ["Accelerated cortical thinning" riscontrato dall'Institute for Learning and Brain Sciences / University of Washington – su adolescenti di sesso femminile]
- Strategie e competenze emotive e relazionali. Argomenti sensibili
- Piani di studio e impegno settimanale. Si dà per scontato che uno studente modello possa disporre di parecchio tempo libero da dedicare ad attività quali sport, musica, cultura, interessi vari. Oberati da traduzioni dal latino, brani di letteratura, ricerche, abbozzo disegni e planimetrie, esercizi di matematica, introduzione alle scienze, apprendimento lingua/e straniera/e ...
- Auspicabili periodi di pausa nel corso dell'anno scolastico e accorpamento di discipline affini (moduli) da affrontare approfonditamente con test finali specifici, attenuando il vessillo della prova finale. Orientamento intedisciplinare e creativo a sostegno delle singole attitudini e con attualizzazione dei contenuti in vista di possibili future opzioni. Problemi organizzativi. * Necessità di dimezzare il numero di alunni per classe evitando situazioni di eccessivo controllo permanente a vista (dopo tutto nelle classi numerose, con i loro limiti , si respira meglio !).
- Dispersione scolastica contro il "sano" criterio di selezione tra emergenze ed eccellenze e mediocrità. Spesso si fa menzione di scuole quali "diplomifici" a fronte di consistenti esborsi di rette da parte delle famiglie. D'altro canto (opinioni) non è utile ai fini del prestigio/buon nome dell'istituto e materialmente del riconoscimento di fondi di sostegno alle attività