Il brutto anacoluto

scritto da Zurdol
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Piccola poesia in rima a possibile uso scolastico.
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Testo: Il brutto anacoluto
di Zurdol

Tra i rami più bassi di un’ampia struttura

c’è mamma Sintassi che cova con cura


a schiusa avanzata le grida più euforiche

della nidiata son le retoriche!


ma in mezzo ai costrutti, il più corpacciuto

convengono tutti che è un Anacoluto!


“non sei certo Anamnesi, ma dimenticanza!”

rituona un’Antitesi con gran burbanza


“non è certo un Inciso, non è una Metafora!”

gli grida deciso e a gran voce un’Anafora


“è ner come la notte!” un’Iperbole riporta

Pleonasmo se ne fotte: “a me che me ne importa?!”


“che splendida bruttezza!” pur un Ossimoro osa

Sinestesia disprezza: “che bruttezza rumorosa!”


“voi fratelli, vi ci vuol poca fatica per sparlare!”

fa il tapino perché duol lingua nemica sopportare


ma la mamma, dai fornelli, con un tono risoluto,

or apostrofa i fratelli del pur brutto Anacoluto:


“chi s’aiuta, il ciel l’aiuta!” ma… che c’entra con ‘sto dramma?!

perché è l’ultima battuta, e già concluso è l’Epigramma!

Il brutto anacoluto testo di Zurdol
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