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Il canto della civetta
Affascinante e misteriosa,
ispiratrice timorosa,
canta fra i rami e le fronde,
il suo squittio diffonde.
Uccello rapace notturno,
regina della notte, del buio,
nascosta tra l’ombra e lo scuro.
Sacra alla dea Atena
vola leggera e serena,
veloce fende il vento,
con le sue ali di seta.
La luna è la sua lanterna,
la sua fama si alterna,
portatrice di buona ventura,
simbolo di certa sciagura.
Qualcuno al suo canto gioisce
per altri, ferisce,
eppure il suo canto alla luna,
è presagio di buona fortuna.
Amica di strega e maghi,
danzando fra le foglie vaghi,
simbolo di arti e sapienza,
dispendi veggenza.
E tu che non sei civetta,
perché canti e ti muovi nel buio?
Se fare e disfare un amore
non puoi alla luce del sole,
non è tua la complicità
dell’oscurità.