Terra dell’olivo e del fico

Ti guardi,
Palestina, terra dell’olivo e del fico,
e non riconosci più i tuoi colli pacifici
ed i tuoi dolci fiumi.
Il sole scalda ancora le tue vigne
nei pomeriggi di primavera,
ma non ci sono più profeti
a camminare per i tuoi sentieri.
L’amore predicato nelle tue città
riecheggia ancora come un ruscello allegro,
coperto dall’urlo delle bombe
e dalle grida di rabbia, strozzate nelle lacrime.
Palestina, ti guardi e non ti riconosci:
una volta eri il centro del mondo,
come hai fatto in tutto questo tempo
a diventare così misera e sola?
Tutti ti vogliono come fossi una bella donna da sposare e a cui mettere un cognome,
ed invece sei una madre, che chiede rispetto e compassione,
e tempo per curare le sue ferite.
Tra Giordano e Mar Rosso, il suono
di un oud triste attraversa la notte,
si ferma solo vicino alle macerie dei palazzi,
a vegliare chi vi dorme e non si sveglierà.