Contenuti per adulti
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di colpo
mi cede la ragione
come una porta lasciata aperta,
entra la quiete,
senza bussare.
non è pace,
è resa travestita da tregua,
un fiato che finge calma
mentre divora.
mi siedo dentro l’arresa,
ne riconosco il gusto,
ferroso, adulto,
inevitabile.
gli altri parlano di equilibrio,
di guarigione,
ma non hanno mai guardato
le macerie che chiamano serenità.
loro non sentono,
lasciano che tutto marcisca
sotto la pelle pulita
della loro irresponsabilità.
io invece resto,
con la neutralità addosso
come una seconda pelle,
fredda ma funzionale.
mi tiene insieme,
mi fa sembrare intero,
un inganno utile
a chi non può più credere.
la uso come colla,
come anestesia,
per non sanguinare
sulle assenze che lascio.
e in questa calma sporca
sento la partenza,
la città che già mi spinge fuori
con la dolcezza di un addio stanco.
forse è così che si cresce:
imparando a morire piano,
ogni volta che si finge
di non aver perso nulla.
eppure, in questo grigio,
c’è una bellezza storta,
un respiro che non chiede redenzione
ma solo silenzio.
così lascio che mi spenga,
senza rimorsi,
perché la resa, a volte,
è l’unico modo di restare vivo.