Contenuti per adulti
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Raspa nelle viscere,
l'assenza:
cieca creatura ipogea
buttera
di detriti e fosse
la piana riarsa della mente.
Uggiola,
cagna raminga
memore di sguardi andati,
frammenti di prole
alla mammella sottratti.
Consuma lenta,
l'assenza,
millenario stillicidio:
scura carie,
corrode
le scane arrossate dalla nostalgia
o esplode,
sisma immane
e macina macerie d'illusioni
di ali di cera precipitate,
meticolosa,
implacabile,
feroce.
E' un urlo
nella scatola del cranio,
l'assenza,
urlo di un Ulisse orfano di compagni
esiliato
nel vasto boato
di flutti e venti
di un oceano indifferente
che invochi fino al canto di follia
di abissali sirene
a lenire quella pena senza fine
e senza nome.
Oscilla,
l'assenza,
sospesa
tra serpente e toro,
per anse occulte di labirinti
dove lontano echeggi il mugghiare
di minotauro agonizzante
o abbacinata
da frontali evidenze di pronai decrepiti
dilagati
di rampicanti di dolore,
unghiate d'edera
incise
sull'eburneo splendore
come cicatrici del tempo.
Agognato bacio
è l'assenza,
agognato bacio redentore
di quella oscura signora
che magari,
alla notte,
con sorriso benevolo,
quasi materno,
anneghi i simulacri della tristezza
negli occhi suoi
lucenti
e ti lasci infine vagare
in un sogno perenne,
immemore.