Il Vecchio e il Falco

scritto da Kalotins
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Autore del testo Kalotins

Testo: Il Vecchio e il Falco
di Kalotins

Il Vecchio e il Falco

Scrutò il grigiore il vecchio dall'altura
in cui si trovava e pensieroso,
profondo rese l'occhio di ventura
nell'osservare il rosso luminoso.

Sospesa era la nebbia sotto il cielo
e la melmosa acqua di palude
empia di forme era che il gran gelo
forgiate avea e posto a fondo ignude.

Alberi intorno curvi e ischeletriti
dagli arti penzolanti e biforcuti
d'ogni virtù parevan denutriti
sembrando di non esser mai vissuti.

Guardò il sentiero il vecchio alla sinistra
quasi che udito un forte grido avesse
e come chi il periglio n'amministra
senza alcun dubbio ivi si diresse.

Vide il Falco del Sole appollaiato
su un fascio d'erba secca all'orizzonte.
Sto arrivando, disse, disperato,
il tempo dammi d'asciugar la fronte.

La testa allora il Falco alzò veloce
girando dietro se gli occhi remoti
come se udito avesse quella voce,
m'altro non vide che silenzi immoti.

Intanto il vecchio per l'acqua melmosa
a passo lesto andava e più deciso
col viso duro di chi il tempo osa
sfidare per non esserne reciso.

Al freddo ghiaccio che il sangue gelava
pareva ormai nemmeno farvi caso
come al dolore che forte pulsava
dal tanto camminar per quell'invaso.

Sì tanto proseguì che infine scorse
il Falco che da tempo l'attendeva
ch'esaurite ormai speme e risorse
occhio smarrito e stanco il cuore aveva.

Il vecchio avanzò senza turbarlo
pur se nei suoi confronti era piccino
eppure solo lui potea aiutarlo
in qualche modo standogli vicino.

Celato fra le ampie gialle piume
aveva il Falco un uovo fecondato,
mentre vicino i resti ormai, il barlume
d'un pesce di palude divorato.

Un'ala volle il vecchio accarezzare
fissando gli occhi del Falco del Sole
dicendo: su coraggio non mollare.
Ma senza reagire con parole

il Falco scivolò dalle sue mani
facendo l'acqua nera ribollire,
poi come chi perduto ha già il domani,
in basso cadde... e si lasciò morire.

Disteso avea la notte il bruno manto
e il vecchio ancor piangeva di dolore,
il petto si percosse a pugni, affranto
per non aver saputo dare amore.

Ma un po' alla volta dall'uovo covato
una creatura implume fuoriusciva:
era Falco del Sole che tornato
e bello più di prima appariva.

Il vecchio era ancora lacrimante
ma nel veder risorgere la vita
sorrise e seppur stanco e tremolante
l'accolse con amore fra le dita.
- - -
“Piccolo ancora sei e non puoi capire
(il vecchio disse al cucciolo nel sonno)
ma un domani prima di morire
dirti vorrei che sono il Vecchio Nonno”

Kalotins
Il Vecchio e il Falco testo di Kalotins
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