Il cardellino.

scritto da Raffaele57
Scritto 2 anni fa • Pubblicato 2 anni fa • Revisionato 2 anni fa
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Autore del testo Raffaele57

Testo: Il cardellino.
di Raffaele57


Il cardellino.
Comprai il cardellino al mercato e lo portai a casa per regalarlo alla mamma. Ero certo che il regalo le fosse gradito. A lei piaceva cantare durante le faccende domestiche e la presenza di quell’uccellino canterino avrebbe allievato le ore passate in casa da sola.
Il cardellino stava chiuso nella sua gabbietta in cucina posta su una mensola e così la mamma nel lavare i piatti e pulire la verdura osservava quella creatura invitandola a cantare insieme a lei. Un giorno dopo aver riempito la ciotola d’acqua e in un'altra il mangime dimenticai di chiudere lo sportello della gabbietta. La mattina presto la mamma entrando in cucina vide la gabbia vuota. Si guardò intorno preoccupata temeva che il cardellino fosse volato via perché la finestra era aperta essendo estate. Scoprimmo con sollievo e piacere che l’uccellino era rimasto nella stanza appollaiato sulla mensola puntando lo sguardo verso la mamma che riempì la ciotola di latte e semi di zucca. Lui spiccò il volo e andò a nutrirsi fra la gioia di tutti noi, compreso il babbo. A quel punto decidemmo di tenere aperto la gabbietta.

Quando la mamma cucinava il cardellino si posava sulla sua spalla e lei gli passava uno spaghetto cotto, lui lo afferrava e in un istante lo ingoiava. Durante il giorno mi capitava di trovarlo fra lo scaffale dei libri e nel momento in cui mi apprestavo a leggere si posava sulla mia spalla. Era diventato uno di famiglia e cantava allietando tutti noi, rendendo meno pesante le incombenze della giornata.
Mio padre un bel giorno portò a casa un passerotto e pose la gabbietta accanto a quella del cardellino e la gabbietta restò aperta con l’intento di lasciare all’uccellino la libertà di poter andare via, anche il passerotto preferì restare fra di noi e quando la mamma cucinava si posava sulla spalla accanto al cardellino aspettando lo spaghetto da mangiare. Era uno spasso vedere i due uccellini che si contendevano il cibo ma la mamma era brava a non creare attrito fra i due. Gli amici i parenti quando venivano a trovarci dicevano “andiamo nella casa degli uccelli” e si divertivano a richiamare l’attenzione dei due volatili offrendo loro cibo, poi col passare degli anni la mamma si ammalò e costretta a restare a letto trovava sollievo grazie alla loro presenza. Era così pallida e sofferente la mamma ma il viso ritrovava un po’ di calore e luce e non furono le medicine a guarirla ma la presenza del cardellino e del passerotto che le furono accanto e le dedicavano il loro canto d’amore.

Quando la mamma morì fu un giorno triste e non solo per noi, il cardellino e il passerotto smisero di volare per la casa, restarono tutto il tempo nelle gabbiette in attesa che giungesse anche per loro l’ora della morte. Le gabbiette stanno ancora lì e nel ricordo di quei giorni ho messo all’interno la foto della mamma e quando odo il cinguettio di un uccellino davanti al davanzale della cucina, ebbene ho quasi la certezza che siano proprio loro tre giunti a salutarmi e ad lenire il male che mi affligge.
Il cardellino. testo di Raffaele57
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