Contenuti per adulti
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I camini avevano ancora l’odore serrato dello sporco fitto di anni
E la pioggia cadeva a grani lenta ed impaziente sul parabrezza
Intrecciata agli affanni e al vapore sul finestrino di una vecchia Peugeot
Avrei voluto stringerti tra le mani e condurti nel deserto con me
Nell’anima torrida bagnata lisergica
Le voci dei ragazzi bubbolavano al rientro nelle case di ringhiera al Ticinese
Le scale a due a due e l’odore intatto della nebbia addosso
Cortiletti dai sassi umidi e spigolosi arrampicavano fino al cielo
I ticchettii verdastri dei passi parevano impadronirsi del tempo
Dei respiri
Delle frasi irrisolte
Com’era dura quella notte d’inverno a Milano !
Eppure c’era ancora luce negli sguardi che col rimestar del tempo lentamente si scioglievano
Non sembravano trasalire mai i tuoi occhi lucidi di spalle alla Luna
Incastonati nelle faglie aspre e bianche del divenire
Sotto la luce acre dei lampioni delle Colonne
Avevi mani profonde frettolose di salutarmi in un abbraccio
Pungevano l’aria di solitudine e rabbia ed io le ingurgitavo nascondendole sotto le carotidi
Cosa avrei potuto stringere sopra il cuore smarrito e inquieto dell’indomani?
Il fumo delle Diana rosse m’accompagnava nelle ore più lontane
La puntina incisa su Nightwolf dei Bohren & der Club of Gore
Fuori s’alzava il vocio atterrito del Garbino
S’incuneava tra i pertugi vuoti delle finestre
Accarezzava la polvere madida del silenzio