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serendipità dell’attimo
Nel fruscio tiepido dell’ora spenta,
qualcosa cade, si sgretola,
e tu ti volti
senza sapere cosa effettivamente
stai cercando.
Un battito, un lampo, un nodo lieve
che lega l’interno all’accadere,
il sogno alla strada,
la foglia che cade al tuo pensiero.
Non è il caso,
né destino,
ma uno squarcio che si apre solo
quando l’universo sa dove toccare.
E tu non fai che accogliere
ciò che da sempre era in movimento,
nel silenzio obliquo
della tua solitudine più fertile.
Allora vedi:
un gesto, un nome, una voce d’infanzia
che torna al momento esatto
non prima, non dopo.
ed è qui che giungi alla conclusione.
Alla serendipità dell’attimo.
Non invocata, non inseguita.
Solo trovata. O forse, trovante.
