tredici settembre

scritto da acquadigiosh
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Poesia intrinseca di dolore, perdonate lo sfogo.
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Testo: tredici settembre
di acquadigiosh

d’un sabato
il mondo è esploso in un lampo
come una croce rovesciata
che s’infissa nella mente
tra le angosce di vite mai vissute
e l’esperienza odierna
che fende il colpo finale
come un coltello gelido
che ride dei tuoi respiri.

era il tredici
così come erano a tavola
quel giorno lontano
quando uno di loro
ha dato quel bacio
e in quell’istante
anche il gesto più puro, più romantico
si è tramutato in tradimento
antico, feroce, inevitabile
come un eco che ti segue
anche dentro il sonno.

era settembre
quel giorno sul pavimento
ho riversato il magone più grande della mia vita
e invece di contemplare la luna
come nel sol levante con lo tsukimi
il mio corpo ha ceduto,
ha perso i sensi,
si è abbandonato al vuoto
per offrire un nuovo ciclo
alla mia anima martoriata,
che sanguina, brucia e risorge
nel fragore del silenzio
tra un battito e l’altro,
tra un respiro e l’altro,
come se la notte stessa
volesse scolpire il dolore in poesia
e lasciare dietro di sé
un’eco eterna
di bellezza e ferita
che nessuno potrà mai cancellare.

tredici settembre testo di acquadigiosh
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