Allitterante

scritto da Sofista pensierosa
Scritto 3 giorni fa • Pubblicato 2 giorni fa • Revisionato 2 giorni fa
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Autore del testo

Immagine di Sofista pensierosa
Autore del testo Sofista pensierosa
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Un componimento ardito e sofferto che ha come tema il paradossale ed i "perfetti scontri-incontri" della vita.
- Nota dell'autore Sofista pensierosa

Testo: Allitterante
di Sofista pensierosa

Cammino a fari spenti su quel prato vendicativo, vetrato e sfrattato che è la mia vita. Dormire è inutile ed annullante: mi sto mangiando da sola. Al mio interno una lotta allampanata e saltellante distrugge quelle tenere e tetre lucine da bar. Sì: quelle fioche lucciole infiocchettate, che non hanno il coraggio del giaguaro; quella forza fatta di fiato e saliva, che saliva un tempo dai miei occhi.

Eccoli lì: due serpenti ripetenti nel loro intricato e strascicante numero. Tanto superbo e debordante da accomunarsi all’immagine nebulosa di una madre dirompente che districa i capelli da pellicano che avviluppano la testarda testa di sua figlia.

Giro grondante il mio divenire, così devastante ma anche così divertente; riguardo al mio sguardo non ho altre impressioni che possano imprimere una novità, anche se nociva, di vedute.

Le liane allineate del tempo e della permanente permalosità mi danno un passaggio svagato e noncurante, talmente increspato e incrostato di giudizi e livore da risultare denso e incancellabile nella mia anima nominante e dominante.

Come fare!? Come fare a sentire ciò che gli altri sentono all’unanimità!? Il mio fuoco agisce sull’aria fresca come una sfocatura di una foto agisce gesticolante negli occhi di chi sperava di aver colto l’attimo, quell’attimo perfetto che ti faceva sentire…anzi, stare al sicuro dalle urla lunari del mondo.

Allora vi pongo un indicibile e indolente indovinello: chi è colui (o colei) che si traveste da mordace e moderato meridiano fuori, ma che, quando torna a casa, smaschera la sua precaria credenza e contratta le sue condizioni di paranormale parallelo?

Sul palo della cuccagna si scivola a furia di sciorinare ciò che spariamo sopportando.

Allitterante testo di Sofista pensierosa
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