Contenuti per adulti
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Fiocchi di neve, mille fiocchi scintillanti
gli astri, nel candido ciel di montagna.
Sovrana la pace dei sensi regna,
di ruscel l'acque scorron giubilanti.
Pensier si fa leggero leggero,
da linfa scozzese cullato,
lungo il Toce vien condotto,
tutto si copre di nero velluto.
Tiepido bagliore pupilla comprime,
assi laccati, cime sfaldate;
tra sottil fiocco ed increspata randa,
sorgevi tu, faro delle tenebre, luna.
I tuoi crateri: rovina tolemaica -
di Aristotele ingannatrice,
che invan s'affanna
e l’universo altrui disegna.
Sirena della notte,
prua volgea a te;
brezza di libeccio,
bolina larga,
lo specchio nero lucido
solcavo rapido.
Nell'oscurità completa,
luci terrestri ormai sparite,
nuvole, come bighe impazzite,
correan, alla conquista del favor
dell’imperatrice.
E mutava anch’essa,
incessantemente.
Prima calante poi nascente,
sempre più velocemente -
stato quantico raggiunse.
Sopraffatto da vertigini,
disarcionato dal mio veliero,
caddi, nell’abisso scuro.
Acre odor algastro scomparve,
tiepido torpor sopraggiunse me.