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La pochezza (Riflessioni a caso)
Gente e gente come i pulcini che si gonfiano il petto per sembrare più grandi, tutti convinti di essere draghi, travolgenti e interessanti, pronti a ruggire sputando fuoco e fiamme.
Li guardi bene e sono solo piccioni.
Petto gonfio, piume alzate, sporcizia, e poi basta.
Il nulla, gente che si fa grande per nascondere il vuoto che ha dentro, non il vuoto che ha lasciato qualcuno, non il vuoto inteso come qualcosa che manca il vuoto inteso come il nulla che c’è dentro un involucro.
Guardo queste persone e mi ripeto una parola: pochezza, che poi mi fanno pena e quasi sorrido perché ci provano, ci provano in tutti i modi a sembrare interessanti, pieni di cose da dire o di tormenti interiori, ci provano ad addobbarsi di cose preconfezionate ma completamente inutili, ci provano in tutti modi ad attirare la tua/nostra attenzione e, a sembrare più di ciò che sono.
Con parole, parole e parole, con le immagini, con interessi che non sanno gestire, o con il vittimismo.
Ci provano mentre provano a parlarti e ti guardano, alzano un po’ gli occhi per sembrare quasi beffardi mentre ti fissano, ma poi se ne pentono perché se ci guardi bene, dentro non c’è nulla, e in fondo lo sanno.
Ci provano su internet, l’ultima frontiera delle menti clonate, delle personalità costruite e delle idee rubate, ci provano e ci riescono, con alcuni.
Chi lo sa, magari quegli “alcuni” saranno i nuovi esploratori e arriveranno a scavare in quei vuoti fino a trovare qualcosa, un granello di concretezza, ci provano perché in fondo nemmeno lo sanno, quanta pochezza sono, ci provano perché convinti di essere le nuove menti tormentate degli anni 2000.
Poeti maledetti, poveri giovani spezzati dalla vita, pieni di enormi problemi, con l’anima a brandelli perché hanno perso il pigiama di topolino o perché il/la fidanzato/a di turno è andato via.
In queste persone non ci vedo niente, sarà perché me l’hanno fatta troppe volte, sono scivolata dentro questo vortice di cose inconcludenti facendomi anche del male psicologico troppo spesso, ci sono cascata, sono caduta in questo buco una volta di troppo per non riconoscere, adesso, la differenza tra chi “si crede” e chi “è," chi urla di essere troppo, in realtà è poco più di nulla.
"La gente sta male," riflessioni a caso.
Grazie